
Cosa contiene una sigaretta?
Contrariamente a ciò che comunemente si pensa, le sigarette NON contengono solo tabacco, ma anche altre sostanze…
Al loro interno troviamo anche la nicotina, principio attivo presente nel tabacco stesso, e altre numerose sostanze che vengono sprigionate dalla combustione della sigaretta, come il monossido di carbonio, sostanze irritanti e sostanze cancerogene.
Nicotina
La nicotina è una sostanza alcaloide alquanto tossica, facilmente assorbita dalle mucose, dagli epiteli dei bronchi e dagli alveoli polmonari. In quanto vasocostrittore,dopo essere stata assorbita a livello polmonare, produce indirettamente degli effetti anche a livello cardiovascolare. La nicotina, inoltre,agisce direttamente sui circuiti nervosi che ci permettono di provare piacere e in questo modo può compromettere il sistema nervoso, inducendo velocemente dipendenza.
Monossido di carbonio
E’ il prodotto della reazione di combustione che avviene nella sigaretta. Legandosi all’emoglobina riduce il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti provocandone un minor nutrimento e, di conseguenza, ingiallimento della pelle, ridotta capacità respiratoria e minore rendimento muscolare.
Sostanze irritanti
Nelle sigarette troviamo solventi (acetone, toulene, metanolo..), detergenti (ammoniaca), naftalina e molte altre sostanze che possono causare accumulo di secrezioni nei bronchi, favorendo il ristagno di agenti infettivi e sostanze irritanti e cancerogene. Sono così favorite infezioni, bronchiti croniche, enfisemi ed alcune forme cancerogene polmonari.
Catrame
Il catrame generato dalla combustione della sigaretta è composto a sua volta da centinaia di sostanze ad effetto cancerogeno, a cui si aggiungono anche dei pesticidi comunemente utilizzati nella produzione delle foglie di tabacco. Il catrame si deposita nei polmoni e nelle vie respiratorie, una volta assorbito nel circolo sanguigno aumenta poi il rischio di tumori nei vari organi (sistema endocrino e riproduttivo, apparato respiratorio, cavo orale, gola, corde vocali, apparato digerente ed urinario).
E le sigarette light?
Nelle sigarette light sono presenti esattamente le stesse sostanze contenute nelle normali sigarette, ma vi sono livelli di nicotina e catrami ridotti rispetto a queste ultime. Tuttavia, i livelli di nicotina presenti nelle sigarette light sono sufficienti a dare dipendenza, e spesso, ciò che accade è che, per compensare i bassi livelli di nicotina, se ne fumino più frequentemente o si inali con maggiore intensità. In tal modo la quantità di nicotina assunta diventa paragonabile a quella contenuta nelle sigarette normali.
Perchè il fumo di sigaretta crea dipendenza?
Fumare sigarette è così comune che è difficile che la dipendenza che esse creano sia associata a quella provocata da sostanze psicoattive come gli oppiacei. Tuttavia il motivo per cui smettere di fumare è tanto difficile è che il fumo crea dipendenza. La causa di tale effetto risiede nella nicotina, che è in grado di produrre vere e proprie crisi d’astinenza.
Che differenza c'è tra uso, abuso e dipendenza?
La nicotina è in grado di indurre dipendenza in quanto si lega ad alcuni recettori del sistema nervoso centrale e periferico, la cui attivazione è in grado di influenzare direttamente le funzioni cognitive, lo sviluppo e la degenerazione neuronale, nonché la trasmissione di informazioni dagli organi periferici al sistema nervoso centrale. Questo permette di considerarla come una vera e propria sostanza psicoattiva e, di conseguenza, di parlare di uso, abuso e dipendenza anche in relazione al fumo di sigaretta:
- USO
Comportamenti che vanno dall’utilizzo occasionale sino all’abitudine e, addirittura, all’intossicazione. Per “intossicazione” si intende lo sviluppo di una sindrome sostanza-specifica dovuta alla recente assunzione di una sostanza, con modificazioni psicologiche o del comportamento (ad esempio litigiosità, labilità d’umore, deficit cognitivi, difetto delle capacità critiche, compromissione del funzionamento lavorativo), dovute all’effetto della sostanza sul sistema nervoso centrale. - ABUSO
modalità patologica di uso di una sostanza che porta, in un periodo di 12 mesi, ad esempio, ad un uso della sostanza in condizioni fisicamente rischiose, a problemi legali correlati all’uso della sostanza e a problemi sociali o interpersonali. Pensiamo, per esemplificare, ad un fumatore che non riesce ad astenersi dall’uso della sostanza anche in luoghi in cui la legge pone il divieto di fumare, rischiando sanzioni salate. - DIPENDENZA
modalità patologica di utilizzo di una sostanza che comporta un’assunzione continua e costante, e che porta ad una sintomatologia tipica dell’astinenza qualora questa venga sospesa.
Si dice che…
Fumare incide sulle prestazioni sessuali? Le sigarette light sono meno dannose? Pensiamo di avere tutte le risposte, ma non è sempre così..
Fumare è solo un problema psicologico
E' molto difficile smettere di fumare
VERO! Si stima che su 100 soggetti intenzionati a smettere, a distanza di un anno solo 2-4 di loro ci siano effettivamente riusciti.
Chi fuma ha solo una cattiva abitudine
FALSO! Il tabagismo è una dipendenza cronica e persistente, caratterizzata anche da fallimenti della disassuefazione. Le sigarette contengono, infatti, nicotina, una sostanza psicoattiva che induce dipendenza.
Il fumo passivo non fa danni
FALSO! Alcune ricerche hanno dimostrato che i coniugi di fumatori avrebbero maggiori probabilità di sviluppare tumori polmonari, mentre altri studi hanno confermato il ruolo del fumo passivo nell’aumentare il rischio di malattie respiratorie, asma, allergie, otiti e morti in culla in bambini sottoposti ad esso.
Fumare non incide sulle mie prestazioni sessuali
Fumare non incide sulle mie prestazioni sportive
FALSO! Fumare riduce la capacità respiratoria, che è quella caratteristica che ci permette di recuperare velocemente le forze durante e dopo uno sforzo fisico. Le sostanze contenute nelle sigarette affaticano il lavoro del cuore, che non pompa più la stessa quantità di sangue che arriverebbe altrimenti ai muscoli in condizioni normali. Per questo agli atleti viene sempre caldamente sconsigliato di fumare.
Fumare provoca danni al sistema cardio-vascolare
VERO! E’ dimostrato che chi fuma possiede maggiore rischio d’infarto perché il fumo di sigaretta diminuisce il flusso di ossigeno negli organi interni. Per lo stesso motivo si possono dunque manifestare compromissioni anche a carico dell’apparato genitale, dei reni, della pelle o del cervello: i fumatori hanno maggiori probabilità di incorrere in un ictus cerebrale.
Fumare dona un certo tono, fa sembrare più disinvolti e più belli
FALSO! Il fumo accelera l’invecchiamento della pelle e provoca un aumento dell’irsutismo del volto (crescita anomala di peli in persone di sesso femminile, in sedi in cui normalmente la peluria è assente) e della raucedine, Il fumo provoca inoltre alitosi, ingiallimento della dentina e aumento del rischio di gengiviti.
Anche se smettessi di fumare ci vorrebbero anni prima di vedere qualche beneficio
Già dopo 8 minuti dall’ultima sigaretta la pressione arteriosa ed il battito cardiaco si normalizzano e la temperatura di mani e piedi si riequilibra.
Dopo 8 ore si abbassa il livello di anidride carbonica nel sangue, mentre si normalizza quello dell’ossigeno.
Dopo 24 ore diminuisce il rischio di attacco cardiaco, quindi, di fatto, ogni giorno senza sigarette riduce le nostre possibilità di incorrere in un infarto del miocardio.
Se non riesci a smettere subito di fumare non ci riesci più
Lo smog è più tossico del fumo
Il fumo di pipa e di sigaro danneggia quanto quello di sigaretta
VERO! Non aspirando il fumo, i fumatori di sigari e pipa, corrono rischi minori di contrarre cancro ai polmoni, ma il rischio di tumori al cavo orale (lingua, labbra, gola) è inalterato rispetto a quello dei fumatori di sigaretta, se non addirittura più alto.
Non sempre la forza di volontà basta per smettere di fumare
VERO! Gli approcci psicologici, con il supporto di farmaci e con sostituti della nicotina, si sono dimostrati fino a 15 volte più efficaci dei metodi fai-da-te per smettere di fumare. La ricerca scientifica non ha invece riscontrato efficacia nell’agopuntura, nell’ipnosi e nei trattamenti “d’urto”, come la sovraesposizione al fumo, o quelli che sottopongono il fumatore a stimoli sgradevoli associati al suo fumare. Nei centri antifumo vengono erogate delle cure molto efficaci e scientificamente provate, che consistono in percorsi della durata di 1-2 mesi che utilizzano metodi comportamentali in associazione a farmaci specifici.
Le sigarette light sono meno pericolose
FALSO! Nelle sigarette light sono presenti esattamente le stesse sostanze contenute nelle normali sigarette, pur presentando livelli di nicotina e catrami ridotti rispetto a queste ultime. Tuttavia, i livelli di nicotina presenti nelle sigarette light sono sufficienti a dare dipendenza, e spesso, ciò che accade è che, per compensare i bassi livelli di nicotina, se ne fumino più frequentemente o si inali con maggiore intensità. In tal modo la quantità di nicotina assunta diventa paragonabile a quella contenuta nelle sigarette normali.
Smettere di fumare fa ingrassare automaticamente
FALSO! Il fatto di recuperare l’olfatto ed i sapori può stimolare a mangiare di più, ma se si dovesse prendere peso (in genere non si superano mai i 2\3 kg) basterebbero pochi mesi per smaltire i kg in eccesso, equilibrando l’alimentazione e l’esercizio fisico.
Help Desk…
Ogni anno molti fumatori decidono di smettere, ma solo pochi ci riescono. Per questo, può essere utile dotarsi di qualche strategia in più!
Cosa serve per smettere
Per smettere di fumare serve sicuramente una buona dose di motivazione. A questo scopo può aiutare fare una lista dei pro e dei contro al fumo di sigaretta, ricostruire la propria storia di fumatore (a che età si è iniziato e perchè; quante sigarette si fuma al giorno e in quali momenti; se si è mai provato a smettere e perchè; quali fattori ci hanno impedito di smettere in passato o, se ci eravamo riusciti, per quanto tempo si è rimasti senza fumare e perchè si è ricominciato…) e calcolare i “costi” del fumo sia in termini di salute che economici. È quindi importante informarsi e prendersi qualche momento per riflettere e trovare la motivazione giusta ad intraprendere questo percorso. Si può pensare di costruire anche un diario in cui annotare quante sigarette si è fumato al giorno, che benefici si stanno vedendo, quanto denaro si è risparmiato…
Quando si decide di smettere
In questa fase è importante comunicare la propria scelta a parenti ed amici, affinchè non fumino in presenza di chi vuol smettere e ci possano incoraggiare. È altrettanto importante parlarne col medico di famiglia o con specialisti nel settore, per esempio quelli dei Centri per il Trattamento del Tabagismo (CTT).
Le strategie che aiutano
Ci sono delle piccole strategie che possiamo mettere in atto per aiutarci a non ricadere nella dipendenza da nicotina:
- Distrarsi dal desiderio di fumare: parlare con qualcuno, fare una passeggiata, bere un bicchiere d’acqua o masticare una gomma o una caramella.
- Ridurre la tensione: fare esercizi di respirazione, un bagno, ginnastica oppure leggere un libro.
- Bere molta acqua e altri liquidi non zuccherati e mangiare più frutta e verdura che contengono vitamine e sali minerali.
- Evitare bevande a base di caffeina ed eccitanti, bevande alcoliche, in particolare la sera.
- Evitare persone e posti dove di solito si fuma e trascorrere più tempo in luoghi in cui è vietato fumare.
- Ricordare che le difficoltà che possono presentarsi (come affaticabilità, irritabilità, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito, ecc.) sono in genere transitorie, di intensità variabile e di breve durata.
- Cambiare qualcosa della propria routine: consumare i pasti in luoghi o modi diversi, utilizzare una strada diversa per andare a lavoro, andare a piedi anziché in macchina…
- Gratificarsi con attività extralavorative che risultino piacevoli o che possano dare dei feedback chiari del benessere che il non fumare sta procurando (andare al cinema, fare sport, impegnarsi in un hobby…)
I modi per dire no
Una delle difficoltà più frequenti che un “novello” ex fumatore deve affrontare sono certamente quelle collegate al saper dire di no qualora ci vengano offerte delle sigarette da amici, parenti o conoscenti. Programmi psico-comportamentali molto consolidati (Botwin, 1982, 1984, 1990) ci vengono incontro suggerendoci delle strategie per dire di no, su cui possiamo esercitarci nel quotidiano per poi riprodurle nei momenti opportuni. Possono sembrare banali, ma allenano la nostra assertività in modo semplice, diretto e con comprovata efficacia:
TECNICA | ESEMPIO |
Semplicemente “no” | “No” o “No, grazie” |
Dire il dato di fatto | “No, grazie, non fumo.” |
Dare una motivazione | “No grazie, sono di fretta ora. Devo andare” |
Il grande espediente | “No, grazie, forse più tardi” |
Cambiare argomento | Dire di no ed iniziare a parlare di altro: “No, grazie. Sei già andato a vedere quel film…?” |
Disco rotto | Ripetere “No” più volte o la modalità di dire “No”, “No, grazie”, “No, non sono interessato” |
Andare via | Dire no ed andar via |
Il trattamento freddo | Ignorare l’altra persona |
Evitare la situazione | Stare lontano da ogni situazione in cui hai più probabilità di ricevere pressioni per fumare |
A chi rivolgersi
Puoi smettere di fumare in 6-8 sedute, presso i Centri per il Trattamento del Tabagismo presenti sul territorio. Questi ultimi sono servizi che si rivolgono a coloro che intendono smettere l’uso del fumo di tabacco, offrendo un intervento specialistico condotto da medici e psicologi. E’ possibile accedere ai Centri per il Trattamento del Tabagismo autonomamente o su invio da parte del medico di Medicina Generale. E’ previsto il pagamento del ticket.
Cosa dicela legge?…
Come orientarsi tra leggi e decreti…fumosi!
Test Yourself!
Il test di Fagerstrom viene comunemente utilizzato per la valutazione del grado di dipendenza della nicotina. Puoi farlo qui di seguito ed autovalutarti!